Turbine, collocate su frangiflutti dotati di un sistema a colonna d’acqua oscillante, uniscono la difesa costiera e portuale alla produzione di energia elettrica sfruttando il moto ondoso. Due soluzioni così configurate le ha testate negli ultimi giorni dello scorso dicembre la società Enermedsea, insieme alla Fimeco, sul molo di Marina Corta di Lipari, alimentandone i lampioni.
I sistemi cosiddetti ‘a colonna d’acqua oscillante’ (Oscillating water column – Owc) sono dispositivi per la produzione di energia dal moto ondoso costituiti da una struttura di cemento o acciaio, parzialmente sommersa, con una camera aperta al di sotto della superficie dell’acqua al cui interno rimane intrappolata l’aria che si trova al di sopra dell’acqua. Il moto oscillatorio dell’acqua all’interno dell’apparato, prodotto dal moto ondoso, crea un flusso d’aria che aziona una turbina accoppiata ad un generatore elettrico. Una soluzione semplice ed efficace. Le due turbine, collocate su altrettante celle antirisacca del molo, hanno attivato nove punti luce. Il sistema, realizzato specificamente per le onde del Mar Mediterraneo, si innesca anche con onde basse, garantendo un’alta efficienza del sistema, che risulta quindi in attività per gran parte della giornata.
“Abbiamo installato a Marina Corta due turbine, una da 150 Watt e una da 1,3 kiloWatt- spiega il project manager di Enermedsea, Francesco La Spada- per dimostrare concretamente che queste turbine possono cominciare a produrre energia elettrica con un minimo moto ondoso. Abbiamo attualmente in costruzione turbine da 5 e 7 kW ed in progetto turbine da 10 kW da testare, ad esempio, in una delle grandi camere Owc presenti nel porto di Civitavecchia.
Si tratta di una tecnologia frutto di anni di studi ed oggetto, tutt’oggi, di ulteriori promettenti sviluppi innovativi”. Il sistema “lo abbiamo chiamato W.e.l.s.- spiega l’ingegnere- Wave energy light system, un nome che ricorda quello della storica turbina ad aria per moto ondoso Wells, dalla quale è stato preso spunto per il tipo di aletta di questa applicazione”.
La Spada sottolinea l’importanza della convenzione con il Cnr e della collaborazione con la Fimeco, azienda impiantistica di Messina, grazie alla quale è stato realizzato “un importante banco prova bidirezionale, unico in Italia per le sue caratteristiche – spiega La Spada – in cui si può riprodurre per ciascun sito la variazione della pressione del flusso oscillante in uscita dalla camera Owc per testare le turbine sulle dinamiche specifiche del luogo di installazione”.
A Lipari le turbine sono state collocate, a scopo dimostrativo e poi smontate, su due delle 18 piccole celle antirisacca dei cassoni cellulari della banchina portuale, “utilizzando in futuro tutte le celle disponibili sarà possibile illuminare tutta la piazza di Marina Corta con un impianto di soli 9 kW- prosegue l’ingegnere- le turbine possono trovare applicazione anche su particolari frangionde, coniugando così l’esigenza della difesa del litorale dalle mareggiate con l’opportunità di produrre energia elettrica dal moto ondoso. Intendiamo presentare al Comune di Lipari una proposta di partenariato per la protezione dell’abitato della frazione Acquacalda dalle mareggiate, con la realizzazione di un impianto della potenza di 300 kW”.
Questo sistema di protezione litoranea con la produzione di energia dal moto ondoso può essere applicato a tutti i tratti costieri a rischio di erosione, ed in particolare anche per la protezione di strade e ferrovie. Enermedsea e la Fimeco si propongono come fornitori di servizi di ingegneria, realizzatori degli impianti e co-gestori assieme al cliente, per offrire massime garanzie sul risultato finale, spiegano.
“Ci siamo fatti promotori di un’iniziativa ‘tutto-green’- chiosa Sebastiano D’Andrea, amministratore unico di Enermedsea- per dimostrare concretamente come il know-how aziendale possa essere un punto di riferimento per tutte quelle amministrazioni ed enti che vogliano intraprendere un percorso di transizione energetica, con particolare attenzione alle Isole minori: l’esperienza di Lipari ha gettato le basi per un percorso verde, o meglio blu, che riteniamo possa essere vincente per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”.
Da parte sua il Sindaco di Lipari Marco Giorgianni si dice “lieto e orgoglioso che la nostra isola sia stata scelta per l’avvio, seppur ancora sperimentale, di un progetto tanto affascinante quanto innovativo. La mia amministrazione non può che condividerne innanzitutto il presupposto che è quello per cui il mare rappresenta una risorsa preziosa non solo da un punto di vista ambientale o turistico, di attrattiva, ma anche un’opportunità economica”. Poter sfruttare il potenziale dell’energia marina per illuminare il molo di Marina Corta “e, in un futuro che speriamo sia prossimo, anche tutte le nostre zone portuali comporterebbe un incredibile risparmio di costi e di consumi, per un decisivo miglioramento della qualità della vita”, conclude il sindaco.