Dal giugno 2023 Pianosa non è più soltanto un’isola di rara bellezza naturalistica, ma anche un avamposto della ricerca scientifica nazionale ed internazionale. È stata infatti inaugurata la Base di Ricerca Pianosa (BRP-CNR), ospitata all’interno dell’ex caserma dei Carabinieri, oggi trasformata in centro di studio e accoglienza per ricercatori, studenti e volontari.
Al suo interno trovano posto camere, laboratori e spazi comuni che permettono di vivere e lavorare sull’isola per periodi prolungati, trasformando un luogo segnato in passato dall’isolamento carcerario in un laboratorio interdisciplinare a cielo aperto dove studiare gli ecosistemi insulari e sperimentare pratiche di sostenibilità replicabili altrove.
La base è coordinata scientificamente da Brunella Raco (CNR-IGG), mentre la gestione logistica è affidata a Sandra Trifirò. Un gruppo di lavoro istituito dal DSSTTA (Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente) ne garantisce la direzione scientifica, integrando le competenze di tre istituti del CNR: CNR‑IGG (Matia Menichini), CNR‑IBE (Francesco Primo Vaccari) e CNR‑ISMAR (Silvia Merlino).
Le linee di ricerca
Le attività scientifiche si concentrano su quattro grandi aree: idrosfera, geologia, biosfera e suolo. Pianosa diventa così un osservatorio unico, dove le reti idro-geologiche e i sistemi di monitoraggio in tempo reale permettono di studiare le risorse naturali con strumenti d’avanguardia.
Tra i progetti già avviati spiccano:
• PianosaAquifer, che analizza il ciclo idrologico dell’isola, il rischio di intrusione marina e la disponibilità idrica in contesti vulnerabili.
• Hydro-Island, sviluppato nell’ambito UNESCO, che studia l’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche delle piccole isole attraverso approcci integrati.
• ITINERIS, finanziato dal PNRR, che ha attivato sull’isola un osservatorio della “Critical Zone”, cioè l’area in cui acqua, suolo, atmosfera e biosfera interagiscono
• IS-MARe, progetto multidisciplinare per lo studio dell’ecosistema marino e costiero di Pianosa, che integra conoscenze pregresse con nuove tecnologie di monitoraggio e analisi genetiche.
Una rete di collaborazioni
Un tassello fondamentale è stata la recente firma di una convenzione triennale tra CNR (IGG-IBE-ISMAR) e Legambiente, per rafforzare le attività di ricerca e conservazione sull’isola. Parallelamente, la base lavora a stretto contatto con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano al fine di integrare studio e gestione del territorio.
Un ponte tra scienza e società
La base non è soltanto un centro di ricerca: attraverso le collaborazioni avviate, si fa promotrice di attività di educazione ambientale e di citizen science, così da valorizzare Pianosa come modello di sostenibilità condivisa, in cui conoscenza scientifica e impegno volontario si incontrano e rafforzano reciprocamente.
Un modello replicabile
L’esperienza di Pianosa dimostra che anche una piccola isola può diventare un punto di riferimento per la transizione ecologica: un luogo dove la scienza incontra il volontariato, dove la tutela ambientale si integra con l’innovazione tecnologica e dove la sostenibilità non è soltanto un obiettivo, ma una pratica quotidiana.
Da luogo di isolamento a isola laboratorio, Pianosa rappresenta oggi un percorso virtuoso da raccontare e condividere.



